La banca centrale afghana non è indipendente dai talebani: il cane da guardia degli Stati Uniti

Mancava di indipendenza dai talebani e presentava carenze nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del “terrorismo”.

Una valutazione finanziata dagli Stati Uniti sulla banca centrale dell'Afghanistan ha rilevato che manca di indipendenza dall'amministrazione talebana e di adeguate garanzie contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, ha detto al Congresso americano un osservatore statunitense.

L'ispettore generale speciale degli Stati Uniti per la ricostruzione dell'Afghanistan (SIGAR), in un rapporto trimestrale al Congresso martedì, ha rivelato che la valutazione ha riscontrato difetti nella gestione della banca centrale, nota come Da Afghanistan Bank, o DAB.

Il DAB "non era indipendente dal regime talebano e presentava carenze nell'antiriciclaggio e nella lotta al finanziamento del terrorismo", ha affermato la valutazione SIGAR.

L'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale ha finanziato la revisione da parte di un appaltatore esterno.

La scoperta che DAB non è indipendente dai talebani, tornati al potere dopo il ritiro delle truppe statunitensi dell’agosto 2021, si riferiva apparentemente ai tre funzionari talebani che supervisionano la banca e sono soggetti alle sanzioni degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite.

Le preoccupazioni a Washington e in altre capitali sulla leadership della banca e sulle garanzie antiriciclaggio sono al centro dello stallo sulla richiesta dei talebani di restituire i contanti DAB congelati in altri paesi dopo la loro presa del potere.

La metà dei circa 7 miliardi di dollari congelati nella Federal Reserve Bank di New York è stata collocata nel fondo fiduciario con sede in Svizzera. Il resto è ricercato nelle cause legali contro i talebani intentate dalle famiglie delle vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti. I talebani davano rifugio ai combattenti di al-Qaeda che pianificavano gli attacchi.

Un funzionario del Tesoro americano ha dichiarato il mese scorso all’agenzia di stampa Reuters, a condizione di anonimato, che Washington non sosterrà il ritorno al DAB delle attività dei fondi fiduciari con sede in Svizzera finché la banca non avrà dimostrato di essere libera “da influenze e interferenze politiche”.

Deve anche dimostrare controlli “adeguati” contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, ha affermato il funzionario.